La Mia IDEA?
Sono convinta che il mondo della nutrizione e della dietologia debba rinnovarsi, ritengo assolutamente sorpassata l’idea di offrire una consulenza con il solo obiettivo di rilasciare un piano alimentare
Sono convinta che il mondo della nutrizione e della dietologia debba rinnovarsi, ritengo assolutamente sorpassata l’idea di offrire una consulenza con il solo obiettivo di rilasciare un piano alimentare
La consulenza preliminare in videochiamata o chiamata è gratuita: potrai esporre le tue esigenze dietetiche e conoscere preventivamente gli approcci nutrizionali possibili
Mara è di una disponibilità unica, è materna ed è un piacere sentirla e confrontarsi con lei. non ti giudica mai e ti aiuta sempre ,in qualsiasi situazione!
Grande e vera professionista. Grazie a lei ho ritrovato il mio equilibrio interiore e fisico.
La sua professionalità, l’attenzione e la sensibilità verso il paziente sono qualità ormai rare…ti fa venire la voglia di essere sempre a dieta!!!
Cos’è la Psoriasi? La Psoriasi è una patologia che interessa primariamente la pelle ed è molto diffusa sia nei bambini che negli adulti, in alcuni casi la sua gravità può compromettere la qualità di vita di chi ne è affetto, anche se, più in generale, l’aspetto estetico che la caratterizza ha un impatto altamente negativo sui pazienti, provocando difficoltà nelle relazioni sociali, depressione e scarsa accettazione della propria immagine. Quali sono le manifestazioni ed i sintomi della Psoriasi? La forma di gran lunga più diffusa è la Psoriasi volgare, anche detta Psoriasi cronica a placche, le lesioni sono molto variabili sia per dimensioni che per aspetto, talvolta appena visibili ed in altri casi marcatamente delineate con ispessimenti cutanei, le aree tipicamente interessate sono i gomiti, le ginocchia, il cuoio capelluto e la regione lombo-sacrale. Sembra interessare circa 1.800.000 italiani ma, l’effettiva incidenza della malattia, è sottostimata, questo perché talvolta la diagnosi è incerta e nelle forme più lievi i soggetti scelgono di non fare terapia di alcun tipo. Le manifestazioni della Psoriasi hanno un andamento essenzialmente cronico, sebbene si alternino a fasi di remissione più o meno lunga, per lo più le terapie non sono risolutive. Il rischio di sviluppare questa condizione è più elevato per chi vive in città e in chi è soggetto ad intensi o ripetuti eventi stressanti. E’ anche per questo che i soggetti affetti da Psoriasi, per un’efficace riscontro terapeutico, dovrebbero ricevere un supporto medico, psicologico ed un counseling nutrizionale dedicato. Nella Psoriasi come in molte malattie autoimmuni c’è un documentato aumento della permeabilità intestinale, una condizione che crea un deterioramento ed una perdita della compattezza della barriera intestinale, le giunzioni tra una cellula e l’altra si allentano creando un varco a molecole che, immesse nel circolo ematico possono provocare infiammazione sistemica, intolleranze alimentari, malassorbimento e malattie autoimmuni in genere. Anche la funzionalità epatica può avere un ruolo decisivo nello sviluppo della Psoriasi, pertanto sarà opportuno indagare con adeguate analisi cliniche lo stato di salute del fegato. I dati riportati in letteratura indicano nell’obesità e nell’aumento di peso i 2 maggiori fattori di rischio per lo sviluppo della Psoriasi, di contro, una perdita di peso può in alcuni di questi soggetti determinare la remissione della patologia o, comunque, un significativo miglioramento. Esiste una corrispondenza diretta tra Psoriasi e Celiachia? Esiste poi una correlazione tra celiachia e Psoriasi, entrambe patologie autoimmuni, infatti i soggetti affetti da Psoriasi corrono un rischio maggiore di sviluppare celiachia. Vi è una diretta corrispondenza tra la gravità delle manifestazioni Psoriasiche e la positività ai test per la celiachia. Esistono, comunque, altri importanti nessi di collegamento tra la Psoriasi ed il diabete, il Morbo di Crohn e la candidosi. Conoscendo, almeno in parte, le cause che innescano e sostengono la malattia, si può pianificare un trattamento che non sia di sola soppressione del sistema immunitario o dei sintomi, ma che agisca anche rimodulando i processi immunitari che la provocano. Riconoscendo che la Psoriasi è una patologia infiammatoria autoimmune, la flogosi che viene contrastata con ogni mezzo, non è che il tentativo estremo che il sistema immunitario mette in atto per liberarsi da tossine e da molecole ritenute dannose.Un intervento efficace dovrebbe ridurre gli stimoli immunogeni (ovvero tutti quei fattori che agiscono da attivatori del sistema immunitario) ed equilibrare la risposta infiammatoria. Nei soggetti che presentano una predisposizione genetica, tra i fattori immunogeni che assumono rilievo figurano, oltre allo stress, i farmaci, il consumo di alcolici, le infezioni ed il fumo, anche le scelte dietetiche sbilanciate e scorrette ai fini della guarigione. Può un’alimentazione consigliata migliorare la gestione della malattia? Un trattamento efficace ed integrato dovrebbe prevedere, oltre all’impiego di terapie mediche, anche un protocollo nutrizionale personalizzato ed una specifica integrazione (gli integratori non si equivalgono tra loro ma vanno selezionati per criteri qualitativi che ne assicurino la massima assimilazione). Il trattamento dietetico è strutturato all’interno di un vero e proprio percorso “formativo” che consenta al paziente di acquisire le competenze necessarie per operare consapevolmente le scelte alimentari più idonee alla gestione della malattia ed essere così egli stesso artefice di un significativo miglioramento.
A NATALE A TAVOLA SCEGLI LA CONSAPEVOLEZZA E DOSA LE EMOZIONI, NON I PASTI. Il web è inondato da articoli che vogliono attenuare i danni degli eccessi alimentari delle feste: dalle preparazioni gastronomiche light mirate al taglio dei grassi alle microscopiche porzioni, dalla proposta di estenuanti sedute in palestra per bruciare gli eccessi calorici alle bevande detox . Ho letto di tutto e mi viene da pensare che il concetto di salute racchiuda in sé aspetti che vanno ben oltre la restrizione alimentare ed il fisico scolpito. Natale è il momento per condividere un pasto con la famiglia e gli amici, talvolta lontani, per addobbare la casa e cucinare specialità tipiche della propria famiglia, tutte queste, per me, sono attività molto salutari. Qualche giorno per indulgere nella tradizione, facendo spazio anche a cibi più corposi, non è di per sé dannoso, anzi,può essere assolutamente sano. Gli affetti e la condivisione sono buoni per la mente , lo spirito e il corpo. Desideri un suggerimento per le feste natalizie? Credo sia improponibile voler dosare i cibi in quei giorni ma, potrebbe esserti molto più utile, dosare le emozioni che provi nel consumarli e provare ad approcciare i tuoi pasti con maggiore lucidità e consapevolezza. ima delle feste, organizza accuratamente il tuo frigo, consumando o surgelando tutto ciò che non servirà per le preparazioni alimentari dei giorni festivi, successivamente, fai una scorta per le feste in base ad una nota scritta che preveda solo il necessario. Sistema le scorte alimentari solo in cucina: questo è il luogo dove si mangia; leva il cibo dal salone e soprattutto dai posti dove c’è la televisione. Nei giorni festivi, ancor più che nella routine quotidiana, vale la pena che ricordi che i contorni sono definiti tali in modo del tutto ingiustificato, non sono alimenti di contorno, ma una pietanza di prima scelta nell’ambito dei pasti, da consumare cruda o con cottura dolce. Se conosci il menù decidi in anticipo quello che vorrai mangiare, semplicemente perché ti piace ,evitando pressioni esterne alle tue scelte (hai notato che vogliono ad ogni costo proporti le zucchine alla scapece della zia e ti vedi costretto/a a mangiarle anche se non ti piacciono? Ma si, che sarà mai una cosa in più o in meno in questo marasma, poco importa che non mi piacciano). Soprattutto, fai spazio ai piatti “speciali” , il pane, le patate ed altri alimenti di uso corrente sono disponibili quotidianamente. Attento/a agli alcolici: potrebbero indurti ad un consumo inconsapevole delle pietanze, meglio consumarne quantità moderate a fine pasto Se, nonostante i buoni propositi, hai un po’ abbondato nelle preparazioni, credo che, indipendentemente dal tuo credo religioso, l’abbondanza sia bella da festeggiare se condivisa, per una volta, non sui social, ma materialmente, se hai preparato quantità eccedenti di cibo, per evitare sprechi, non sarà necessario “sfondarti” , basterà offrirlo generosamente ad altri. Ispira le tue feste alla lentezza. Non ti affrettare a servire e consumare i piatti in un ritmo incalzante, prenditi delle pause. A tavola, fermati, fai 3 respiri, godi già solo della vista del cibo, scegli un’esperienza totale, tutti i 5 sensi dovrebbero essere coinvolti nell’assaporare un pasto così speciale. Mangia lentamente conversando con i commensali ed appoggia sempre le posate tra un boccone e l’altro. A proposito, non dimenticare di scrivere un libro delle tue ricette per i figli o per gli amici perché possano essere tramandate, magari adesso si dimostrano disinteressati ed infastiditi dall’idea ma, un domani, sarà per loro un patrimonio da custodire, quasi come una foto di famiglia del passato.. Buon Natale e…….per i più curiosi, posterò il mio menù natalizio.
Il fruttosio è un “veleno” per il fegato dei bambini. L’abuso sistematico del fruttosio aggiunto ai cibi e alle bevande ha gli stessi effetti pericolosi dell’alcool: ogni grammo in eccesso rispetto al fabbisogno giornaliero (circa 20-25 grammi) accresce di una volta e mezza il rischio di sviluppare malattie epatiche gravi. A differenza del normale zucchero, che è il glucosio, e che viene consumato immediatamente dall’organismo, ”il fruttosio viene immagazzinato nel fegato sotto forma di grasso”. La conferma scientifica arriva da uno studio dei ricercatori dell’area di Malattie epato-metaboliche dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù. Il fruttosio è uno zucchero naturale presente in diversi alimenti, soprattutto nella frutta ma anche nei vegetali e in una dieta bilanciata non provoca alcun effetto negativo. Il nemico dei bambini è il fruttosio aggiunto presente negli sciroppi e come dolcificante largamente utilizzato dall’industria nelle varie preparazioni alimentari (marmellate, bevande, merendine, succhi di frutta, caramelle). Basti pensare che una sola lattina di bevanda zuccherata contiene il doppio della quantità giornaliera di fruttosio indicata per l’età pediatrica (circa 20-25 grammi). Una merendina ne contiene mediamente il 45% in più, mentre una bottiglietta di succo di frutta poco più della metà. A differenza del glucosio, che può essere utilizzato quasi da ogni cellula del nostro corpo, il fruttosio può essere metabolizzato solo dal fegato, perché è l’unico organo in cui è presente il suo trasportatore. Nella tipica dieta occidentale il consumo di fruttosio è molto elevato, ed essendo metabolizzato esclusivamente nel fegato, finisce per danneggiarlo nello stesso modo in cui viene danneggiato dall’alcol o da altre sostanze tossiche. In pratica il fruttosio è simile all’alcool se si guarda ai danni metabolici che provoca. ‘Ora l’industria alimentare rinunci al fruttosio”: a chiederlo è Valerio Nobili responsabile di Malattie Epato-metaboliche del Bambino Gesù, a capo del gruppo di ricerca che ha scoperto la relazione fra il consumo di questo tipo di zucchero, molto usato ad esempio nelle bevande, e alcune malattie del fegato, studio appena pubblicato dalla rivista scientifica Journal of Hepatology. In sostanza il fruttosio, spiega Nobili, ”è l’indiziato numero uno di alcune gravi malattie del fegato“.
Cosa sono gli Integratori Alimentari? Gli integratori alimentari rappresentano una classe estremamente vasta sia dal punto di vista numerico (sono circa 35.000 gli integratori notificati al Ministero) che per quanto concerne la composizione dei vari prodotti. Inoltre sotto questa denominazione vengono raggruppate categorie eterogenee di preparati: sostanze ed estratti vegetali monocomposti o pluricomposti come alcuni fitoterapici o per es. i fiori di Bach; vitamine e minerali; sostanze ad effetto nutritivo ( come per es. aminoacidi, grassi essenziali, ecc.); integratori di fibre; probiotici e prebiotici, tanto per menzionarne alcuni tra i principali ma, molto probabilmente, questo elenco non è esaustivo rispetto all’effettiva gamma di integratori esistenti. A questo punto la domanda potrebbe sorgere spontanea: “Perché mai sarebbe necessario ricorrere all’uso di integratori quando, escludendo i casi di malnutrizione, l’alimentazione è varia ed adeguata?“ Semplicemente perché non è la sola scarsezza di cibo a decretare delle carenze, ma anche diversi fattori ambientali e comportamentali. L’occidentalizzazione delle abitudini alimentari, predilige le carni ed i carboidrati, ad una tavola opulenta nelle quantità, spesso, corrisponde un’inadeguatezza in termini nutritivi. Possiamo affermare di avere raggiunto la sicurezza alimentare, ovvero una razione giornaliera nei limiti del fabbisogno individuale, ma non si è raggiunta, o addirittura si è persa, la sicurezza nutrizionale, ovvero la capacità di assumere i nutrienti indispensabili in quantità e qualità utili per l’organismo. Anche per coloro che pongono attenzione alle proprie scelte dietetiche il compito è arduo, spesso l’alimentazione, da sola, non è in grado di sopperire alle esigenze dell’organismo in quanto le attuali pratiche di raffinazione e conservazione dei cibi provocano una sostanziale perdita di nutrienti. Ma quali sono dunque soggetti per i quali sia auspicabile un’integrazione alimentare? PRIMISSIMA INFANZIA (ETA’ NEONATALE) Nella primissima infanzia, o meglio, in età neonatale sono molti i pediatri che di routine prescrivono l’uso della vit. D scarsamente presente nel latte materno e la Società Italiana di Neonatologia consiglia l’integrazione della vit. K nei primi tre mesi di vita. INFANZIA E ADOLESCENZA Nell’ infanzia e nell’adolescenza sovente i pediatri ed i medici di famiglia suggeriscono l’impiego di integratori atti a stimolare e sostenere il sistema immunitario; in questa fascia d’età ho verificato nella mia pratica professionale un cronico rifiuto nell’assunzione di frutta, verdura e pesce, benché sia auspicabile un graduale reintegro di questi alimenti, si rende necessaria un’opportuna integrazione anche per questi soggetti. GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO Nella gravida e nella puerpera in allattamento è frequentemente indispensabile un apporto mirato di oligoelementi e vitamine. VECCHIAIA Nella vecchiaia sono molteplici i fattori che riducono l’assorbimento e l’utilizzo di vitamine e nutrienti in genere: masticazione deficitaria, diminuzione della secrezione degli enzimi digestivi e patologie dell’apparato circolatorio. FUMATORI Nei fumatori il fabbisogno di vit. C è superiore rispetto a chi non ha tale abitudine così come l’assunzione di specifici antiossidanti. VEGANI E VEGETARIANI Nei vegani o vegetariani, in crescente aumento è il numero di soggetti che intraprendono questa scelta dietetica che, adeguatamente supportata da integratori e/o alimenti fortificati, risulta essere dal punto di vista nutrizionale e dello stato di salute generale assolutamente soddisfacente. SPORTIVI Un discorso a parte merita l’integrazione dedicata agli sportivi, è evidente che le persone fisicamente attive manifestino delle esigenze nutrizionali superiori alla media, anche quando l’alimentazione risulti quantitativamente e qualitativamente adeguata, il fabbisogno di nutrienti essenziali non risulta pienamente soddisfatto come testimoniano studi condotti in Unione Sovietica sulle necessità di vitamine e sali minerali particolarmente elevate negli atleti rispetto ai valori medi mondiali. SPORT FOOD Gli sport food sono prodotti concepiti per gli atleti e formulati con specifici ingredienti idonei a soddisfare le più varie esigenze nutrizionali in ambito sportivo. E’ evidente che nelle fasi che precedono o seguono gli allenamenti o le gare sia privilegiato il consumo di alimenti facili da trasportare, veloci da consumare, di rapida assimilazione e con una composizione nutrizionale ben definita. AMBITO TERAPEUTICO Merita da ultimo un’attenzione l’opportunità, laddove lo specialista lo ritenga idoneo, di un approccio non farmacologico nei più svariati ambiti terapeutici: disturbi digestivi e di assorbimento, depressione, infezioni, malattie croniche, sindrome metabolica, infertilità in ambo i sessi, infezioni, ecc In questo panorama così variegato come potrebbe orientarsi il consumatore nella scelta degli integratori? Consiglio: in primis un integratore va consigliato da un operatore sanitario (non dalla Sig.ra Gina) esperto nel settore (medico, farmacista, biologo, ostetrica ecc.) il quale sia in grado di descrivere con sufficiente chiarezza le caratteristiche dei prodotti proposti. Qualità: un altro aspetto a cui dare enfasi nella valutazione di varie opportunità, è quello qualitativo, non può essere il costo la discriminante di scelta tra più proposte disponibili, le aziende serie e valide dispongono di certificazioni che garantiscono sicurezza e affidabilità in tutte la fasi della lavorazione e sono in grado di offrire un’efficacia talvolta documentata anche da studi clinici di settore. Cautela: per tutti coloro che sono affetti da patologie e che, magari, già assumano altri farmaci e/o integratori è bene che prima di utilizzare un qualsiasi prodotto, il più naturale possibile, lo segnalino al proprio medico di fiducia. In definitiva benché, come recita la confezione di ciascun integratore, “ non va inteso come sostitutivo di una dieta varia ed equilibrata”, questa classe di complementi nutrizionali merita il dovuto interesse in considerazione di quelle che sono state le drastiche modifiche alimentari e di stile di vita che ha subito nel corso dei secoli la specie umana.
Cosa portare alla Prima Visita? Un diario alimentare dettagliato relativo ad un giorno precedente la visita in cui indicare i cibi e le bevande consumate a colazione, pranzo, cena e fuori pasto. Se in vostro possesso, eventuali esami ematochimici, ormonali e strumentali precedenti (ecografie, endoscopie, MOC, esami cardiaci, RM e TC). L’ Ecografia completa dell’addome e della tiroide, in particolare, sono esami strumentali molto utili per la diagnosi e l’inquadramento di situazioni endocrinometaboliche (sindrome metabolica, distiroidismi, patologie intestinali) al fine di individuare e proporre le più appropriate strategie nutrizionali e terapeutiche. Una fototessera oppure una fotocopia di un documento con foto visibile. In cosa consiste la prima visita ed i controlli? La prima visita prevede: Anamnesi generale accurata. con raccolta di dati relativi allo stato di salute del paziente. Anamnesi patologica remota, prossima e più in dettaglio raccolta di informazioni relative al motivo del consulto. Valutazione della Sindrome Metabolica. Analisi dello stile di vita e alimentare. Raccolta del diario alimentare giornaliero del soggetto per un’ analisi qualitativa, quantitativa e dell’impatto funzionale del cibo consumato.